Dal 24 settembre al 11 novembre 2018
Mario Surbone
Colori primari: Incisi
Gli Incisi presentati in mostra, realizzati tra il 1968 e il 1978, sono l’esito di un percorso certamente suggestionato dalla lezione dello Spazialismo, di Azimuth così come dall’esperienza del Gruppo Zero, ma capace di muoversi verso soluzioni autonome ed originali e di portare ancora oggi l’attenzione sul valore di opere in cui convergono studi sulla teoria dei colori, sulla composizione, sulla percezione e sulla materia.
Apparentemente bloccati nella rigida griglia geometria e nell’uniformità cromatica, gli incisi di Surbone si aprono al movimento attraverso intersezioni di tagli impressi con estrema precisione sulle superfici dipinte.
L’incisione della materia, compiuta senza alcuna casualità gestuale ma secondo un rigoroso progetto che precede l’esecuzione di ogni opera, è finalizzata ad ottenere rilievi e volumi minimamente aggettanti, carichi di tensione e di ritmo. E a rendere ancora più dinamica l’opera interviene la luce appoggiandosi morbida sui tagli, attenuando la severa geometria compositiva.
La libertà controllata del gesto, l’utilizzo di colori puri che non ammettono interferenze se non quelle della luce che genera ombre, il progetto costruttivo dell’opera, lontano dall’essere statici schemi aridamente applicati, liberano una forte energia emotiva.
Quasi inspiegabile l’emozione che emana da una composizione pittorica strutturata su basi matematiche e geometriche. Forse l’elemento cromatico concorre a questa intensa sensazione visto che i colori, come Orhan Pamuk fa dire a un miniaturista reso cieco dall’ardore con cui ha lavorato, non si capiscono ma si sentono.